Ogni volta che pubblico un nuovo argomento per Explore Abruzzo mi assale una dolce sensazione, una sorta di timore misto ad entusiasmo che mi porta a scegliere cosa presentarvi. L’Abruzzo è così: meraviglia e stupore; una regione spettacolare, che offre un ventaglio di soluzioni unico in Italia, in cui è possibile passare da un tuffo al mare ad una sciata sul Gran Sasso, da un pranzo tipico ad uno scenario da film… ed a proposito di film, mi salta subito in mente l’idea per l’editoriale di oggi: Campo Imperatore!

Posto unico ed inimitabile, soprannominato “il piccolo Tibet” proprio per la magia del suo paesaggio incantato che tanto ricorda quello del tetto del mondo. Si tratta di un altopiano circondato da gran parte del massiccio montuoso del Gran Sasso.

Per me rappresenta, ideologicamente, un punto di arrivo e contemporaneamente di partenza. Possiamo giungerci da almeno tre vie principali: salendo da Assergi per il valico della Fossa di Paganica, o dal borgo medievale di Castel del Monte per il valico di Capo la Serra, oppure da Farindola per il Vado di Sole. Da ognuna di queste vie è possibile, arrivando, ammirare paesaggi unici, a tratti lunari, rilassanti, quasi privi di un orizzonte definibile… quasi a voler sfidare la nostra vista e il nostro incanto.

Ci troviamo ad un’altitudine che varia dai 1500 ai 1900 m., accolti in una distesa di circa 20 km, un susseguirsi di pianure circondate da dolci pendii che salgono fisicamente e spiritualmente verso le nostre grandi vette, dal Monte Camicia al Corno Grande, nel cuore del  Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Una volta arrivati nel cuore dell’altopiano, non ci resta che fermare il nostro mezzo, sdraiarci a terra con lo sguardo rivolto al cielo e lasciarci travolgere delle emozioni… Percepirete sulla pelle lo scorrere di milioni di anni di storia: il tempo si ferma, lo spazio si dilata, difficilmente un rumore potrà distogliervi dal vostro viaggio interiore.

Entrati in perfetta sintonia con la magia di questo posto unico, potremo poi scegliere di fare una delle tante attività proposte a Campo Imperatore: un giro in bici, una camminata nei boschi limitrofi, una cavalcata senza limiti di spazio, nelle vaste praterie sotto i vostri piedi. Se poi è l’ora di pranzo o – ancor più suggestivo – di cena, potrete scegliere uno dei famosi capanni (già scenario di famosi film) e ordinare o, addirittura, cucinare da soli degli ottimi arrosticini, provare il famoso pecorino DOP di Farindola e, se siete fortunati, accettare da un pastore della zona un assaggio di cacio marcetto, formaggio di rara bontà che si sposa finemente con il liquore principe indiscusso delle nostre montagne, la Genziana.

Dopo il lauto banchetto, è il momento di digerire iniziando un’esplorazione delle zone circostanti, dove non sarà difficile imbattersi con greggi, mandrie di mucche o di cavalli, lasciati liberi negli sterminati pascoli utilizzati per l’alpeggio estivo.

Nella perlustrazione del luogo potrete imbattervi in un monumento di pietra  bianca, eretto a ricordo di una tragedia avvenuta il 13 ottobre del 1919, quando una tempesta di neve, giunta in anticipo sull’inverno, causò la morte di un pastore, Pupo Nunzio di Roio, dei suoi due figli e di cinquemila pecore del suo gregge.

Potrete poi incantarvi alla vista di uno specchio d’acqua perfettamente incastonato con lo scenario circostante: il lago di Pietranzoni, situato al centro dell’altopiano con un’ampia veduta alle spalle del Corno Grande; una vera e propria cartolina della natura. Oppure intravedere in lontananza, salendo con lo sguardo sulle vette, tracce di antichi ghiacciai, testimonianza dell’origine glaciale di Campo Imperatore.

La purezza di questo luogo magico pare sia stata preservata e tramandata da generazioni di pastori che, esperti e sapienti, grazie alla loro abilità e conoscenza del territorio, hanno saputo far della loro solitudine uno stile di vita, donando significato ed importanza a tutto l’altopiano.

Non è difficile, soprattutto al tramonto, quando ormai i giochi del giorno sono finiti e la luce naturale inizia a farsi debole, incontrare gruppi di pastori che irrompono nel silenzio giocando a “morra” oppure bevendo un bicchiere di vino accompagnato da un pezzo di pane e formaggio.

Che dire… Se non cercate il giusto equilibrio tra il caos quotidiano e il silenzio della solitudine, questo posto non fa per voi… Se cercate un ristorante col tavolo imbandito e un cameriere pronto a servirvi, cambiate subito rotta… Se invece siete coscienti che entrare in simbiosi con la nostra natura è l’unica via per godere di Campo Imperatore, allora questa è la vostra meta!

 

Francesco Guerrieri | Explore Abruzzo

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